Giappone: via al quantitative tightening

La Banca centrale giapponese alla riunione di giugno ha lasciato i tassi invariati come previsto, ma ha annunciato a sorpresa un rallentamento degli acquisti di obbligazioni governative: probabilmente l’inizio di una fase di quantitative tightening in Giappone…

Come previsto, alla riunione di giugno sulla politica monetaria la Banca del Giappone (BoJ) ha lasciato il target range del tasso overnight non garantito invariato tra lo 0% e lo 0,1%, ma ha annunciato a sorpresa un rallentamento degli acquisti di obbligazioni governative.

Riteniamo che tale mossa possa essere interpretata come l’inizio di una fase di quantitative tightening (QT, inasprimento quantitativo) in Giappone.

Secondo le intenzioni della BoJ, la riduzione degli acquisti di obbligazioni serve a “garantire che il livello dei tassi di interesse a lungo termine si formi più liberamente sui mercati”. A nostro avviso il piano è stato concepito in modo tale da avere il favore dei mercati, con i quali infatti la BoJ si consulterà prima di annunciare alla riunione di luglio l’entità della diminuzione degli acquisti nei prossimi 1 o 2 anni. Come stabilito alla riunione di politica monetaria di marzo, nel frattempo la BoJ continuerà a comprare titoli, sino a luglio. Si presume quindi che in questo lasso di tempo la BoJ acquisterà la medesima quantità di obbligazioni governative giapponesi (JGB), cioè “circa 6.000 miliardi di yen al mese”.

Alla conferenza stampa pomeridiana il Governatore Kazuo Ueda ha dichiarato che la riduzione degli acquisti sarà prudente ma “consistente”. Le posizioni complessive della BoJ in obbligazioni sono stabili, segno che i recenti acquisti hanno per lo più sostituito i titoli in scadenza in suo possesso. Con la decelerazione degli acquisti l’esposizione obbligazionaria della BoJ dovrebbe iniziare a diminuire, con conseguenze sui mercati giapponesi dei tassi e delle valute.

Il QT del Giappone potrebbe far salire i rendimenti delle obbligazioni nipponiche, che al momento sono i più bassi al mondo e per questo vengono utilizzati come strumento di finanziamento per i carry trade. Un rialzo dei rendimenti dei bond giapponesi per effetto del programma di QT della BoJ avrebbe probabilmente delle conseguenze sui mercati globali del reddito fisso. Conseguenze che potrebbero allargarsi ai mercati delle obbligazioni governative europee, i quali potrebbero essere a rischio di downgrade nei prossimi anni.

La settimana prossima

La prossima settimana vedrà protagonisti gli USA, ma anche l’Eurozona con gli indici della fiducia e il Giappone con le vendite al dettaglio, la produzione industriale e le statistiche sull’inflazione di Tokyo.

Si parte lunedì con la pubblicazione, negli Stati Uniti, dell’indice dell’attività manifatturiera della Federal Reserve di Dallas per il mese di giugno, che il mercato userà per valutare lo stato del settore manifatturiero.

Sempre negli USA, martedì saranno resi noti l’indice dell’attività nazionale di Chicago relativo a maggio e l’indice della Federal Reserve di Richmond relativo a giugno. Conosceremo anche il livello dell’indice dei prezzi delle abitazioni della Federal Housing Finance Agency (FHFA) di aprile, utile per ponderare il trend dei prezzi delle case negli USA. Uscirà inoltre l’indice della fiducia dei consumatori del Conference Board, per il quale si attende un calo a quota 100 a giugno rispetto al 102 di maggio.

Mercoledì saranno pubblicati i dati sulle vendite di case nuove negli USA; il mercato prevede un incremento mensile del 2,5% a maggio, in controtendenza rispetto alla riduzione del 4,7% di aprile.

Giovedì usciranno gli indicatori della fiducia in ambito economico, industriale e dei servizi dell’Eurozona per il mese di giugno. Il Giappone pubblicherà i dati sulla crescita delle vendite al dettaglio di maggio. Quanto agli USA, saranno resi noti i dati preliminari sugli ordinativi di beni durevoli a maggio, per i quali il mercato prevede un aumento mensile dello 0,4%, vale a dire una lieve moderazione rispetto al mese precedente. Conosceremo inoltre la terza stima sulla crescita dei consumi personali negli USA e la crescita annualizzata del prodotto interno lordo (PIL) per il primo trimestre 2024, che dovrebbe essere rivista in positivo dal precedente 1,3% all’1,5%.

Venerdì in Giappone saranno pubblicati le stime preliminari sulla crescita della produzione industriale a maggio e i dati sull’inflazione dei prezzi al consumo (CPI) e sull’inflazione core di Tokyo per il mese di giugno. Negli USA saranno resi noti l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) di Chicago e i dati sul reddito personale e sulla spesa personale di maggio, per il quali il mercato stima un incremento rispettivamente allo 0,4% e allo 0,3% rispetto al mese precedente. Conosceremo infine il deflatore core e il deflatore della spesa per consumi personali (PCE) negli USA del mese di maggio: per entrambi si prevede una moderazione al 2,6% rispetto a un anno fa.

Cordialmente,

Christiaan Tuntono
Senior Economist, Asia Pacific

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