Sei messaggi chiave dall’Investment Forum di Londra

24.10.2018
AllianzGI Investment Forum

Sintesi

Gli esperti degli investimenti di AllianzGI si sono riuniti in occasione dell’Investment Forum di settembre per discutere della situazione economica a livello internazionale e del miglior approccio ai mercati. La nostra opinione condivisa? L’andamento dell’economia globale nel complesso è ancora positivo, ma l’impatto della situazione politica e del commercio internazionale sui mercati sarà sempre più imprevedibile. La gestione attiva di rischi e opportunità, diversificando a livello geografico, settoriale e per asset class, risulta di fondamentale importanza.

Punti chiave

  • Incertezza e volatilità sono elementi distintivi dell’attuale scenario economico globale: ciò offre l’opportunità ai gestori attivi di selezionare solo “i vincitori”.
  • La Brexit e le politiche commerciali di Trump alimentano l’incertezza, ma nel lungo periodo i vincitori saranno sempre più evidenti.
  • Le disuguaglianze sono una minaccia reale per la stabilità economica e sociale, ma ci sono molte opzioni a disposizione delle società che intendono appianare gli squilibri esistenti.
  • La disruption legata ai “cyber attacchi” potrebbe pesare sui rendimenti, ma l’engagement con le società può aiutarle a valutare la capacità di gestire i rischi informatici.

Questione Brexit: non si risolverà con facilità, ma non tutti i settori saranno penalizzati

La crescita economica del Regno Unito ha evidenziato un rallentamento negli ultimi anni e la Brexit ha già avuto effetti negativi sul PIL reale. Qualsiasi cosa avverrà a inizio 2019, non potrà comunque consentire di definire un quadro chiaro: i dettagli legati a questa separazione emergeranno nell’arco di mesi e anni. Per contro, risulta evidente che l’impatto della Brexit varierà da settore a settore. Ad esempio, nell’eventualità di una “hard Brexit”, le grandi società britanniche orientate all’esportazione potranno beneficiare della svalutazione della sterlina e della maggiore diversificazione geografica.

In caso di “hard Brexit”, inoltre, perdendo l’accesso al mercato comunitario, il Regno Unito dovrà far fronte ad un ampio disavanzo commerciale: l’UE è il principale partner commerciale del Regno Unito, ma gli effetti di un’interruzione degli scambi sarebbero più contenuti sull’Unione rispetto a quelli sul Regno Unito. Lo stesso vale per gli altri grandi partner della Gran Bretagna, vale a dire Cina, USA, e Paesi del Commonwealth. Gli investitori dovrebbero focalizzarsi sulle società britanniche che sono meglio preparate alla Brexit o che concentrano parte significativa del proprio business al di fuori dell’UE: è più probabile si tratti di grandi aziende piuttosto che di società di piccole e medie dimensioni.

Guerre commerciali: negative per i mercati, ma non necessariamente per gli investitori attivi

Il Presidente USA Donald Trump continua a modificare gli accordi commerciali globali, e benché la sua politica non abbia ancora avuto impatti significativi sui mercati USA, alcuni segmenti sono in evidente difficoltà. Quello della soia, ad esempio, che rappresenta oltre il 50% delle esportazioni di prodotti agricoli dagli USA verso la Cina: gli agricoltori risentono del crollo dei prezzi, che secondo Bloomberg sono scesi di oltre il 20% da marzo. Tuttavia, le società che si trovano a monte della filiera potrebbero riuscire a trasferire costi maggiori ai consumatori. Individuare tali aziende potrebbe creare opportunità per gli investitori attivi.

La volatilità alimentata dai nuovi accordi bilaterali siglati dagli USA con Messico, Canada, Germania e altri importanti partner commerciali potrebbe inoltre creare interessanti opportunità di acquisto per gli investitori. La Cina è nel mirino di Trump, ma le autorità di Pechino potrebbero decidere di risolvere le controversie con gli USA in maniera pacifica, in particolare visto il desiderio di aprire il mercato locale agli investitori esteri. Inoltre, in caso di rallentamento nelle aree emergenti – o se la Cina dovesse optare per delle ritorsioni – probabilmente gli USA diventerebbero un porto “sicuro” per gli investitori. La Federal Reserve monitorerà gli effetti delle dispute commerciali su crescita e inflazione nell‘ambito del programma di inasprimento della politica monetaria. Si tratta di un compito delicato. La Fed vuole alzare i tassi per mantenere l’inflazione sotto controllo e crearsi uno spazio di manovra in futuro. Tuttavia, la Banca Centrale potrebbe commettere l’errore di inasprire i tassi troppo o troppo velocemente, con il conseguente rallentamento della crescita e l’aumento della volatilità.

Disuguaglianze economiche: sono “disruptive”, ma focalizzarsi sui criteri ESG presenta numerosi vantaggi

Le disuguaglianze sono un tema sempre più rilevante nei dibattiti politici negli USA e in Europa, dove le disparità in termini di ricchezza continuano ad aumentare. Gli investitori dovrebbero prestare attenzione a questo segnale di allarme, non da ultimo perché le disuguaglianze possono provocare disruption, instabilità, degrado ambientale e tutta una serie di problematiche sociali.

In un’ottica di investimento vi sono due vie principali per affrontare questo tema:

  • La prima consiste nell’engagement con il management delle azienda su tematiche di governance, un aspetto sempre più importante dell’investimento basato su criteri ambientali, sociali e di governance ESG (Environmental, Social and Governance). Retribuzioni dei dirigenti più allineate alla performance possono ridurre le disparità reddituali, e un maggiore focus sulla formazione potrebbe favorire la crescita dei lavoratori nonostante la diffusione di automazione e intelligenza artificiale.
  • La seconda consiste nel favorire la partecipazione ai mercati finanziari rendendoli accessibili a un numero sempre maggiore di persone. Per raggiungere tale risultato occorre accrescere la disponibilità e l’accessibilità dei servizi finanziari, migliorando l’inclusione finanziaria, incentivando l’alfabetizzazione finanziaria e offrendo soluzioni con il potenziale di permettere a un numero crescente di risparmiatori di gestire il rischio e far crescere il patrimonio nel corso del tempo. Quando investitori e asset manager creano e condividono valore, è più semplice far fronte a responsabilità sociali condivise.

Sicurezza informatica: è tempo che le società affrontino in maniera decisa questo tema

I “cyber attacchi” contro le grandi aziende si sono trasformati da una semplice seccatura a un grave problema. Attualmente società di ogni dimensione, attive in diversi settori o aree geografiche, sono vulnerabili ad attacchi generalizzati e imprevedibili. Gli attacchi subiti da alcune importanti società hanno causato blocchi della produzione o impedito la spedizione dei prodotti. Per gli investitori, questo può significare un calo delle quotazioni azionarie a causa dei costi sostenuti per la risoluzione dei problemi o per i danni d’immagine.

La buona notizia è che in molte società si registrano sorprendenti passi avanti nella lotta agli attacchi informatici, ma alcune sono comunque molto meglio equipaggiate di altre. La sfida consiste nell’individuare tali aziende, e l’engagement attivo con il management può evidenziare quali sono le società più preparate a fronteggiare i rischi informatici.

Investimenti in infrastrutture: c’è una ragione se dal 2008 sono quadruplicati

Gli investitori sono sempre più alla ricerca di investimenti nel campo delle infrastrutture per diversificare i propri portafogli. Secondo la società di ricerca e consulenza Preqin, negli ultimi 10 anni l’ AuM (Asset under Management) totale degli investimenti infrastrutturali è più che quadruplicato.

Questa asset class, che rientra negli investimenti alternativi, è interessante innanzitutto poiché presenta un solido profilo di rischio/rendimento. Offre un potenziale di rendimento stabile nel lungo periodo, accresce la diversificazione e la capacità di copertura contro l’inflazione. Si tratta inoltre di un’area che dovrebbe ricevere un importante sostegno da parte dei governi, in particolare nel segmento delle infrastrutture ecologiche. Secondo la Società Finanziaria Internazionale la domanda di investimenti nelle infrastrutture idriche urbane potrebbe superare USD 13.000 miliardi nel 2030, mentre il mercato dell’energia eolica e solare potrebbe necessitare di investimenti per USD 6.000 miliardi da qui al 2040.

Come per tutti gli investimenti, anche quelli infrastrutturali presentano dei rischi. Crediamo comunque che questi ultimi possano essere gestiti tramite un monitoraggio accurato e l’engagement con le società coinvolte in progetti infrastrutturali.

Investimenti attivi di lungo periodo: combattere la prociclicità e generare valore

Attualmente l’economia globale gode ancora di buona salute, ma il futuro appare più incerto e volatile. I rendimenti di mercato nei prossimi 5-10 anni molto probabilmente saranno più modesti, quindi per generare ritorni interessanti occorrerà impegnarsi a fondo ed essere meno “prociclici”.

Occorrerà evitare l’errore di puntare solo sulle strategie che hanno performato bene in passato trascurando quelle che potrebbero avere il maggior potenziale in futuro. Un approccio attivo e rigoroso all’investimento può contribuire a generare valore minimizzando i rischi in portafoglio.

Idee d’investimento*

  • le grandi aziende esportatrici britanniche con una parte significativa del proprio business al di fuori dell’UE, che potrebbero beneficiare dell’esposizione geografica diversificata e della debolezza della sterlina.
  • individuare opportunità di acquisto nel quadro della volatilità sui mercati dovuta al cambiamento nelle politiche commerciali.
  • le società che pongono attenzione all’equità delle retribuzioni dei manager e alla formazione dei dipendenti, potranno beneficiare di personale altamente qualificato e motivato.
  • analizzare come le società stanno gestendo la crescente minaccia degli attacchi informatici, che può avere effetti molto negativi sulle quotazioni azionarie.
  • considerare gli investimenti infrastrutturali come uno strumento di diversificazione del portafoglio che può generare rendimenti potenziali sostenibili nel lungo periodo.

 

 

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*Non si intende raccomandare l’acquisto o la vendita di alcun titolo specifico né l’adozione di alcuna strategia di investimento.
** Gli investimenti infrastrutturali sono illiquidi e concepiti esclusivamente per investitori professionali interessati a strategie di investimento di lungo periodo.

Passate le elezioni USA midterm, i mercati potrebbero sentirsi sollevati

08.11.2018
Elezioni usa midterm

Sintesi

Anche se ora i Democratici controllano metà del Congresso, il programma economico di Trump non dovrebbe subire variazioni significative. Dissipata l’incertezza elettorale, il nuovo assetto potrebbe sostenere il mercato azionario.

In sintesi:

  • Anche con un Congresso spaccato in due, il programma economico di Trump non dovrebbe subire grandi variazioni, ma riteniamo improbabile una seconda riforma fiscale
  • I Democratici potrebbero fare maggiore opposizione alle politiche commerciali, ma probabilmente non ci sarà il sostegno bipartisan a un cambiamento dell’agenda
  • È invece possibile l’appoggio bipartisan al varo di ulteriori progetti infrastrutturali, alla riduzione dei prezzi dei farmaci e all’aumento complessivo della spesa pubblica
  • Storicamente il mercato azionario performa bene dopo le elezioni midterm e, dopo la correzione dell’S&P 500 del 7% in ottobre, non si può escludere un rimbalzo
  • Un Congresso diviso potrebbe favorire i settori industriale, materiali, tecnologia e sanità, e mettere sotto pressione finanziari e difesa

L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.

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