Rendimenti reali
Sintesi
L’inflazione è tornata. Lo possiamo notare tutti i giorni nei nostri acquisti, ma anche negli investimenti finanziari. Nonostante in diverse parti del mondo i rendimenti nominali siano aumentati e si attestino per lo più sopra lo zero, stiamo comunque parlando di rendimenti nominali, che non tengono in considerazione l’inflazione…
L’inflazione è tornata. Lo possiamo notare tutti i giorni nei nostri acquisti, ma anche negli investimenti finanziari. Nonostante in diverse parti del mondo i rendimenti nominali siano aumentati e al momento si attestino per lo più sopra lo zero, stiamo comunque parlando di rendimenti nominali, che non tengono in considerazione l’inflazione. Questo fa una grande differenza. Quelli che contano infatti sono i rendimenti reali, cioè quanto resta di un investimento dopo che l’inflazione ha eroso reddito e capitale.
Sotto questo punto di vista il quadro è il medesimo in tutte le principali aree geografiche: una volta sottratta l’inflazione dai rendimenti correnti delle obbligazioni con scadenza da 3 mesi a 30 anni, quasi sempre si ottengono rendimenti reali negativi1. Di fatto si tratta di una situazione temporanea, poiché difficilmente i tassi di inflazione potrebbero mantenersi tali nelle varie scadenze. È improbabile che l’inflazione rimanga sui livelli attuali. Tuttavia, come sosteniamo da tempo, avremo a che fare con l’inflazione anche in futuro. E non dimentichiamo che la Banca Centrale Europea (BCE) punta comunque ad un tasso annuo del 2% nel lungo termine.
Al contempo, le previsioni per l’economia mondiale si sono offuscate a causa della crisi ucraina e dei problemi ancora irrisolti lungo le filiere. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che quest’anno, nonostante le recenti correzioni, l’economia globale crescerà del 3,6%. Anche se rappresenta una decelerazione rispetto al 2021, una simile espansione sarebbe pur sempre superiore alla media del 3,4% registrata dal 1980. La stagflazione, quella pessima combinazione di stagnazione economica prolungata e tassi di inflazione elevati, non è ancora una conclusione ovvia.
Inoltre, sono già in corso le riaperture dopo l’ondata di Omicron. Il numero di decessi giornalieri è diminuito sensibilmente in tutto il mondo e, stando ai dati dell’American Institute for Health Metrics and Evaluation, potrebbe scendere al livello più basso dall’inizio della pandemia non più tardi del 1° agosto. Molti Paesi evidenziano tensioni nel mercato del lavoro, e le famiglie, soprattutto negli USA, sono ora nelle condizioni di poter spendere i risparmi in eccesso. Le previsioni sulla crescita per il prossimo anno quindi non sono poi così male.
Nel complesso, la lotta per la conservazione del potere di acquisto nella sfera degli investimenti entra in una nuova fase caratterizzata dal rialzo dei tassi di inflazione e da maggiori incertezze. L’attenzione si è solo spostata dai rendimenti nominali negativi ai rendimenti reali negativi.
Allocazione tattica: azioni e obbligazioni
- L’incertezza sul fronte geopolitico mondiale resta elevata.
- Ai rischi congiunturali che ne derivano, si aggiungono le incertezze sulla politica monetaria legate all’andamento dell’inflazione.
- Nel contesto attuale sembra opportuna una sottoponderazione tattica delle azioni. Le materie prime si prestano invece al sovrappeso.
- Coloro che investono in ottica strategica o a lungo termine mirano alla conservazione del potere di acquisto, ultimo baluardo degli investimenti, puntando agli asset reali, come le azioni (di elevata qualità) che costituiscono una forma di partecipazione al capitale di un’azienda.
- Come si evince da un semplice sguardo al passato, nei periodi caratterizzati da tassi di inflazione annua inferiori al 6%, azioni e obbligazioni societarie conseguono in media performance migliori di titoli governativi e liquidità.
Cordialmente,
Dr. Hans-Jörg Naumer
The Week Ahead – 6 Maggio 2022 Scopri di più |
1 1 Fonte: Bloomberg, dati al 26 aprile 2022
Hard landing o soft landing?
Sintesi
Le banche centrali sono alle prese con il compito gravoso di frenare l’economia senza però innescare una recessione. Gli strumenti di politica monetaria hanno effetto dopo mesi, le pressioni sul fronte politico possono diventare incalzanti, le previsioni economiche in questa fase vanno considerate con prudenza. Non sorprende che gli “hard” landing dell’economia siano più frequenti dei “soft” landing quando le banche centrali inaspriscono la loro politica…