Sintesi
La natura è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. L’adozione di un coraggioso piano globale per la biodiversità che affronti i principali fattori di perdita della natura è necessaria per garantire la nostra salute e il nostro benessere e quello del pianeta.
Messaggi principali
- La biodiversità è in rapida diminuzione essenzialmente a causa dell’attività dell’uomo e delle scarse iniziative in suo favore
- Ma c’è di che essere positivi: non è troppo tardi per affrontare la crisi della biodiversità e ci sono buone possibilità di interventi politici concertati
- Gli investitori possono dare un contributo importante integrando la biodiversità nei processi decisionali e sostenendo l’innovazione
Tutti sanno cosa sia la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico del 2022, nota come COP27 1, ma pochi conoscono l’equivalente dedicato alla biodiversità. Eppure la Conferenza della Biodiversità dell’ONU iniziata a ottobre 2021 (CBD COP-15) 2 e la cui sessione conclusiva è prevista per dicembre 2022, è ugualmente importante e chiamata a fissare nuovi obiettivi per il mondo naturale. Finalmente al tema è stato riconosciuto uno spazio proprio, sganciandolo dal quello del cambiamento climatico, cui è comunque profondamente interconnesso. È venuto il momento di agire, dato che le pressioni sui nostri ecosistemi crescono in modo esponenziale.
Riusciamo a immaginare la Terra senza biodiversità? O meglio, che cosa accadrà se continueremo a sottovalutare ciò che la natura ci offre?
Siamo convinti che il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità debbano essere affrontati simultaneamente e che una finanza sostenibile possa affrontare entrambi i problemi. Essi rientrano tra i nove “confini planetari”, le soglie critiche che l’umanità deve rispettare per proteggere la vita sulla Terra. In questo articolo spieghiamo perché è importante integrare la biodiversità nelle strategie di investimento e illustriamo il concetto e la portata della perdita di biodiversità, le relative sfide e il ruolo che possono rivestire gli investitori.
Che cos’è la biodiversità?
La “biodiversità” è la variabilità di tutti gli organismi viventi inclusi negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte, che sono essenziali per la vita. 3 Nello specifico, tale concetto si riferisce alla varietà di forme di vita sulla Terra a tre livelli interdipendenti: diversità in seno a una medesima specie (diversità genetica), diversità tra le specie (diversità di specie) e diversità tra ecosistemi (diversità di ecosistema).
Perché la biodiversità è in crisi?
In questo momento storico assistiamo a un impoverimento della biodiversità senza precedenti. Oltre un milione di specie è a rischio estinzione, l’inquinamento da plastica minaccia circa il 66% dell’ambiente marino e le specie vegetali sono diminuite del 50% circa. La Piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi degli ecosistemi (Intergovernmental Science-Policy Platformon Biodiversity and Ecosystem Services -IPBES) ha stabilito che la responsabilità è attribuibile principalmente all’attività dell’uomo: alle modalità di utilizzo della terra e del mare, allo sfruttamento diretto degli organismi viventi con attività come la pesca, all’inquinamento diffuso, all’introduzione di specie aliene invasive e al cambiamento climatico.
Consumiamo le risorse del pianeta più velocemente di quanto la Terra riesca a ripristinarle. Ma la buona notizia è che c’è ancora tempo per invertire il trend a vantaggio delle generazioni future.
La perdita di biodiversità in cifre
Servizi essenziali per l’umanità
La biodiversità non ha a che fare solo con le specie ritenute rare o a rischio: riguarda anche il cibo che mangiamo, l’ossigeno che respiriamo, le piante medicinali che ci curano e l’acqua pulita che beviamo. Di fatto, la costante perdita di biodiversità minaccia direttamente la salute dell’uomo e aumenta il rischio di nuove malattie infettive in futuro. Alla natura dobbiamo tutto.
Più in generale, secondo il Rapporto di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi degli ecosistemi (Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services) dell’IPBES, l’impoverimento della biodiversità rallenta il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goal - SDG). 4 Dei 44 sotto obiettivi degli SDG, 35 sono interessati dalla perdita di biodiversità, compresi quelli che riguardano la povertà, la fame, la salute, l’acqua, le città, il clima, gli oceani e la terra. La biodiversità non è quindi una questione meramente ecologica, ma ha significative implicazioni sul piano sociale, economico e della sicurezza.
Ripercussioni sul fronte dei farmaci
Lo sapevi che farmaci come l’aspirina, la morfina e la penicillina hanno origine da piante selvatiche? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 60% della popolazione mondiale fa affidamento a medicinali tradizionali, di cui l’85% ha origine vegetale. 5 Infatti da anni le piante vengono utilizzate con successo per curare diverse malattie e hanno certamente potenzialità ancora sconosciute. Pertanto la perdita di biodiversità minaccia direttamente la scoperta di nuovi farmaci e trattamenti.
Contributo alla mitigazione del cambiamento climatico
Le questioni del cambiamento climatico e della biodiversità sono di fatto interconnesse. “Non possiamo azzerare le emissioni nette se non proteggiamo la natura”, spiega David Craig, co-presidente della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) lanciata a giugno 2021. Un ecosistema sano contribuisce a mitigare il cambiamento climatico e a limitare il riscaldamento globale tramite lo stoccaggio di anidride carbonica, l’assorbimento delle emissioni di gas serra e una notevole diminuzione delle catastrofi naturali. Ad esempio, gli oceani, che ricoprono circa il 70% della superficie terrestre, rendono la nostra atmosfera respirabile e mitigano il riscaldamento globale perché catturano quasi il 30% di CO2 e assorbono oltre il 90% del calore in eccesso e sino a 50 volte la CO2 assorbita dall’atmosfera. 6
Il costo finanziario di una biodiversità più povera
In base ai calcoli del World Economic Forum, oltre metà dei 44.000 miliardi di USD di PIL mondiale dipende dalla natura. Di conseguenza una riduzione del cosiddetto “capitale naturale” rischia di causare danni ingenti all’economia globale.
Dai farmaci alle materie prime, dai generi alimentari al turismo: tutti i settori dipendono direttamente o indirettamente dall’ambiente naturale e dai servizi ecosistemici, come è emerso anche dalla recente pandemia. Il crescente sfruttamento delle risorse naturali minaccia direttamente la continuità delle attività economiche e delle relative catene del valore, soprattutto per quanto riguarda l’agricoltura, la silvicoltura, il turismo e la pesca. È quindi fondamentale rivalutare il ruolo di tali settori e aumentarne la resilienza.
Se superiamo i “confini planetari”, stravolgiamo gli ecosistemi, precludendoci i preziosi servizi che ci offrono e aumentando la nostra vulnerabilità ai disastri naturali. Nonostante la crescente consapevolezza di tale rischio le azioni intraprese sinora sembrano non tenere conto della gravità della situazione. I passi avanti sono minimi. In parte perché molti non sono in contatto con la natura e non ne riconoscono il valore.
Gli scienziati ci mettono in guardia da decine e decine di anni, ma la crisi della biodiversità è tuttora decisamente sottovalutata. Quello della biodiversità è un concetto complesso; tante persone non comprendono gli effetti diretti dell’attività dell’uomo sul nostro capitale naturale e di conseguenza non si curano della portata della perdita.
Una sfida cruciale: misurare i servizi ecosistemici
Il detto recita: “se puoi dargli un prezzo ne capisci il valore”. Ma valutare i “servizi ecosistemici” forniti dalla biodiversità non è facile. Esistono vari indicatori e variabili, tuttavia non c’è unanimità circa le modalità di determinazione dei “prezzi” dei servizi offerti dalla natura e dei costi della perdita di biodiversità. È importante trovare un accordo su questi punti perché in tal modo le aziende potrebbero impegnarsi a sostenere la biodiversità e gli investitori potrebbero prendere decisioni più informate.
Il lancio della TNFD nell’estate del 2021 segna un traguardo importante, poiché stabilisce un quadro di riferimento per i report internazionali che consentirà agli investitori di capire meglio i rischi, l’impatto e le opportunità associati alla natura. Grazie a tale quadro di riferimento, la TNFD potrebbe replicare il successo della Taskforce on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), che ha promosso con risultati positivi la causa ambientale nel mondo della finanza.
In attesa di un intervento politico coordinato
Malgrado le iniziative internazionali e le conoscenze scientifiche acquisite, la comunità mondiale non riesce a frenare la crisi della biodiversità. In parole povere: l’argomento non ha attirato l’attenzione politica tanto quanto il clima. Ma la situazione sta cambiando grazie a una maggiore consapevolezza, soprattutto alla luce del mancato conseguimento degli obiettivi di Aichi fissati nel 2010. 7 Di conseguenza, si attende un intervento politico coordinato.
Allineare gli obiettivi climatici e di biodiversità tramite gli investimenti
Gli investitori possono dialogare con le società per influenzare il cambiamento positivo…
Gli investitori hanno l’opportunità di trainare la transizione verso un sistema che rispetti la natura. Dal momento che i rischi associati all’impoverimento della biodiversità possono avere effetti negativi diretti sui rendimenti finanziari, riteniamo sia essenziale integrare considerazioni sulla biodiversità nel processo di investimento. Ad esempio possiamo fare in modo che le aziende prendano impegni ufficiali per la preservazione della biodiversità e vi tengano sistematicamente fede nelle loro attività.
Crediamo sia importante applicare, già nelle prime fasi del processo di investimento, criteri di esclusione relativi a controversie gravi, in base alle indicazioni del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), 8 e svolgere un’attività di engagement sulle società in portafoglio ove necessario.
Gli investitori responsabili esigeranno maggiori informazioni da parte delle aziende circa l’impatto delle loro attività sulle risorse naturali. Per quanto sia difficile ottenere informazioni, è un buon modo per aumentare la consapevolezza delle imprese circa la necessità di proteggere gli ecosistemi. I confini planetari sono uno dei temi centrali della sostenibilità per Allianz Global Investors, che si è impegnata ad aumentare l’engagement sulla biodiversità di pari passo con la maggiore disponibilità di dati.
…e investire per generare un impatto
Un altro modo per sostenere la causa è scegliere le società che tutelano la biodiversità. Ad esempio quelle che creano soluzioni per il sequestro del carbonio, l’economia circolare o l’agricoltura rigenerativa. Nel nuovo quadro di riferimento globale per la biodiversità, la Convenzione sulla Diversità Biologica dell’ONU ha sottolineato che “sono disponibili adeguate risorse finanziarie per l’implementazione del quadro di riferimento, alle quali si sta già attingendo per rimediare alla mancanza di finanziamenti per circa USD 700 miliardi l’anno da qui al 2030.”
Inoltre, l’impact investing 9 ha un ruolo importante negli investimenti a protezione della biodiversità, non da ultimo perché sottrae flussi finanziari per circa USD 500 miliardi l’anno ai sussidi “nocivi” in materia di idrocarburi e agricoltura. 10
Facciamo qualcosa e facciamolo in fretta
Finalmente si riscontra una maggiore consapevolezza sulla crisi della biodiversità. Come sostengono da anni gli scienziati, le problematiche legate al cambiamento climatico e alla riduzione della biodiversità sono interconnesse. Costituiscono una minaccia per il benessere del genere umano e vanno affrontate con la massima urgenza.
Gli investitori che cercano di perseguire la sostenibilità devono necessariamente tenere conto della biodiversità. Le risorse del pianeta sono essenziali per la sopravvivenza dell’uomo e dell’ambiente: dobbiamo proteggerle e farle crescere. In tal modo potremo anche gestire meglio il rischio di portafoglio e creare opportunità di investimento che promuovano un cambiamento reale.
Note finali:
1 La 27a Conferenza delle Parti (COP27)
2 La 15a sessione della Convenzione sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity, CBD COP-15)
3 La Convenzione sulla diversità biologica (CBD) definisce la biodiversità, o diversità biologica, come “la variabilità degli organismi viventi di qualsiasi origine, compresi, tra l’altro, gli ecosistemi terrestri, marini o comunque acquatici e dei complessi ecologici a cui appartengono; il concetto comprende la diversità intraspecifica, interspecifica e degli ecosistemi”.
4 IPBes_Global_assessment_report_Summary_for_PolicyMakers.PDF
5 Organizzazione Mondiale della Sanità - Biodiversità e salute - Farnsworth et al. 1985
6 Fonte: IPCC
7  Nel 2010 le Parti aderenti alla Convenzione sulla Diversità Biologica hanno adottato gli “obiettivi di Aichi”, una serie di 20 obiettivi globali nell’ambito del Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020.
8 La biodiversità è citata nei principi 7, 8 e 9 del Global Compact dell’ONU.
9 Impact investing: the 3rd dimension (Matt Christensen) | Allianz Global Investors
10 OCSE, sulla base dei sussidi ai combustibili fossili e del supporto statale all’agricoltura che potrebbe essere dannoso per l’ambiente
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