Sintesi
Gli esperti degli investimenti di AllianzGI si sono riuniti in occasione dell’Investment Forum di settembre per discutere della situazione economica a livello internazionale e del miglior approccio ai mercati. La nostra opinione condivisa? L’andamento dell’economia globale nel complesso è ancora positivo, ma l’impatto della situazione politica e del commercio internazionale sui mercati sarà sempre più imprevedibile. La gestione attiva di rischi e opportunità, diversificando a livello geografico, settoriale e per asset class, risulta di fondamentale importanza.
Punti chiave
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Idee d’investimento*
- le grandi aziende esportatrici britanniche con una parte significativa del proprio business al di fuori dell’UE, che potrebbero beneficiare dell’esposizione geografica diversificata e della debolezza della sterlina.
- individuare opportunità di acquisto nel quadro della volatilità sui mercati dovuta al cambiamento nelle politiche commerciali.
- le società che pongono attenzione all’equità delle retribuzioni dei manager e alla formazione dei dipendenti, potranno beneficiare di personale altamente qualificato e motivato.
- analizzare come le società stanno gestendo la crescente minaccia degli attacchi informatici, che può avere effetti molto negativi sulle quotazioni azionarie.
- considerare gli investimenti infrastrutturali come uno strumento di diversificazione del portafoglio che può generare rendimenti potenziali sostenibili nel lungo periodo.
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*Non si intende raccomandare l’acquisto o la vendita di alcun titolo specifico né l’adozione di alcuna strategia di investimento.
** Gli investimenti infrastrutturali sono illiquidi e concepiti esclusivamente per investitori professionali interessati a strategie di investimento di lungo periodo.
Sintesi
Anche se ora i Democratici controllano metà del Congresso, il programma economico di Trump non dovrebbe subire variazioni significative. Dissipata l’incertezza elettorale, il nuovo assetto potrebbe sostenere il mercato azionario.
In sintesi:
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L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variare senza preavviso nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. I dati contenuti nel presente documento derivano da fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti. Per questo motivo l’accuratezza e la completezza di tali dati non sono garantite e nessuna responsabilità è assunta circa eventuali danni o perdite derivanti dall’uso delle informazioni fornite. Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto. Il presente documento è una comunicazione di marketing emessa da Allianz Global Investors GmbH, www.allianzgi.it, una società di gestione a responsabilità limitata di diritto tedesco, con sede legale in Bockenheimer Landstrasse 42-44, 60323 Francoforte sul Meno, iscritta al Registro Commerciale presso la Corte di Francoforte sul Meno col numero HRB 9340, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (www.bafin.de).
Allianz Global Investors GmbH ha stabilito una succursale in Italia, Allianz Global Investors GmbH, Succursale in Italia, via Durini 1 - 20122 Milano, soggetta alla vigilanza delle competenti Autorità italiane e tedesche in conformità alla normativa comunitaria.
Questione Brexit: non si risolverà con facilità, ma non tutti i settori saranno penalizzati
La crescita economica del Regno Unito ha evidenziato un rallentamento negli ultimi anni e la Brexit ha già avuto effetti negativi sul PIL reale. Qualsiasi cosa avverrà a inizio 2019, non potrà comunque consentire di definire un quadro chiaro: i dettagli legati a questa separazione emergeranno nell’arco di mesi e anni. Per contro, risulta evidente che l’impatto della Brexit varierà da settore a settore. Ad esempio, nell’eventualità di una “hard Brexit”, le grandi società britanniche orientate all’esportazione potranno beneficiare della svalutazione della sterlina e della maggiore diversificazione geografica.
In caso di “hard Brexit”, inoltre, perdendo l’accesso al mercato comunitario, il Regno Unito dovrà far fronte ad un ampio disavanzo commerciale: l’UE è il principale partner commerciale del Regno Unito, ma gli effetti di un’interruzione degli scambi sarebbero più contenuti sull’Unione rispetto a quelli sul Regno Unito. Lo stesso vale per gli altri grandi partner della Gran Bretagna, vale a dire Cina, USA, e Paesi del Commonwealth. Gli investitori dovrebbero focalizzarsi sulle società britanniche che sono meglio preparate alla Brexit o che concentrano parte significativa del proprio business al di fuori dell’UE: è più probabile si tratti di grandi aziende piuttosto che di società di piccole e medie dimensioni.
Guerre commerciali: negative per i mercati, ma non necessariamente per gli investitori attivi
Il Presidente USA Donald Trump continua a modificare gli accordi commerciali globali, e benché la sua politica non abbia ancora avuto impatti significativi sui mercati USA, alcuni segmenti sono in evidente difficoltà. Quello della soia, ad esempio, che rappresenta oltre il 50% delle esportazioni di prodotti agricoli dagli USA verso la Cina: gli agricoltori risentono del crollo dei prezzi, che secondo Bloomberg sono scesi di oltre il 20% da marzo. Tuttavia, le società che si trovano a monte della filiera potrebbero riuscire a trasferire costi maggiori ai consumatori. Individuare tali aziende potrebbe creare opportunità per gli investitori attivi.
La volatilità alimentata dai nuovi accordi bilaterali siglati dagli USA con Messico, Canada, Germania e altri importanti partner commerciali potrebbe inoltre creare interessanti opportunità di acquisto per gli investitori. La Cina è nel mirino di Trump, ma le autorità di Pechino potrebbero decidere di risolvere le controversie con gli USA in maniera pacifica, in particolare visto il desiderio di aprire il mercato locale agli investitori esteri. Inoltre, in caso di rallentamento nelle aree emergenti – o se la Cina dovesse optare per delle ritorsioni – probabilmente gli USA diventerebbero un porto “sicuro” per gli investitori. La Federal Reserve monitorerà gli effetti delle dispute commerciali su crescita e inflazione nell‘ambito del programma di inasprimento della politica monetaria. Si tratta di un compito delicato. La Fed vuole alzare i tassi per mantenere l’inflazione sotto controllo e crearsi uno spazio di manovra in futuro. Tuttavia, la Banca Centrale potrebbe commettere l’errore di inasprire i tassi troppo o troppo velocemente, con il conseguente rallentamento della crescita e l’aumento della volatilità.
Disuguaglianze economiche: sono “disruptive”, ma focalizzarsi sui criteri ESG presenta numerosi vantaggi
Le disuguaglianze sono un tema sempre più rilevante nei dibattiti politici negli USA e in Europa, dove le disparità in termini di ricchezza continuano ad aumentare. Gli investitori dovrebbero prestare attenzione a questo segnale di allarme, non da ultimo perché le disuguaglianze possono provocare disruption, instabilità, degrado ambientale e tutta una serie di problematiche sociali.
In un’ottica di investimento vi sono due vie principali per affrontare questo tema:
Sicurezza informatica: è tempo che le società affrontino in maniera decisa questo tema
I “cyber attacchi” contro le grandi aziende si sono trasformati da una semplice seccatura a un grave problema. Attualmente società di ogni dimensione, attive in diversi settori o aree geografiche, sono vulnerabili ad attacchi generalizzati e imprevedibili. Gli attacchi subiti da alcune importanti società hanno causato blocchi della produzione o impedito la spedizione dei prodotti. Per gli investitori, questo può significare un calo delle quotazioni azionarie a causa dei costi sostenuti per la risoluzione dei problemi o per i danni d’immagine.
La buona notizia è che in molte società si registrano sorprendenti passi avanti nella lotta agli attacchi informatici, ma alcune sono comunque molto meglio equipaggiate di altre. La sfida consiste nell’individuare tali aziende, e l’engagement attivo con il management può evidenziare quali sono le società più preparate a fronteggiare i rischi informatici.
Investimenti in infrastrutture: c’è una ragione se dal 2008 sono quadruplicati
Gli investitori sono sempre più alla ricerca di investimenti nel campo delle infrastrutture per diversificare i propri portafogli. Secondo la società di ricerca e consulenza Preqin, negli ultimi 10 anni l’ AuM (Asset under Management) totale degli investimenti infrastrutturali è più che quadruplicato.
Questa asset class, che rientra negli investimenti alternativi, è interessante innanzitutto poiché presenta un solido profilo di rischio/rendimento. Offre un potenziale di rendimento stabile nel lungo periodo, accresce la diversificazione e la capacità di copertura contro l’inflazione. Si tratta inoltre di un’area che dovrebbe ricevere un importante sostegno da parte dei governi, in particolare nel segmento delle infrastrutture ecologiche. Secondo la Società Finanziaria Internazionale la domanda di investimenti nelle infrastrutture idriche urbane potrebbe superare USD 13.000 miliardi nel 2030, mentre il mercato dell’energia eolica e solare potrebbe necessitare di investimenti per USD 6.000 miliardi da qui al 2040.
Come per tutti gli investimenti, anche quelli infrastrutturali presentano dei rischi. Crediamo comunque che questi ultimi possano essere gestiti tramite un monitoraggio accurato e l’engagement con le società coinvolte in progetti infrastrutturali.
Investimenti attivi di lungo periodo: combattere la prociclicità e generare valore
Attualmente l’economia globale gode ancora di buona salute, ma il futuro appare più incerto e volatile. I rendimenti di mercato nei prossimi 5-10 anni molto probabilmente saranno più modesti, quindi per generare ritorni interessanti occorrerà impegnarsi a fondo ed essere meno “prociclici”.
Occorrerà evitare l’errore di puntare solo sulle strategie che hanno performato bene in passato trascurando quelle che potrebbero avere il maggior potenziale in futuro. Un approccio attivo e rigoroso all’investimento può contribuire a generare valore minimizzando i rischi in portafoglio.